Parte 2: Fuga
Capitolo 5
L’ atto del Coltello
Alla nostra comparsa, un applauso di benvenuto si alza dalla folla. Sembra che abbiano già cominciato a bere.
Paesano 1: Ehilà, salve! A quanto pare siee tornati!
Bambino 1: Sono proprio in cinque!
Bambino 2: Forte! Sono tutti a strisce!
Vedendo l’ eccitazione dei bambini, i miei occhi si spalancano inconsciamente.
Paesano 1: Quindi siete un gruppo di cinque … e siete tutti travestiti da quei fuggitivi della Mafia di cui parlavi! Proprio come ci avevi detto!
Paesano 2: Whoo, che bel gruppetto di ragazzi che abbiamo qui!
I commenti dei paesani ci arrivano da tutte le parti, e sono abbastanza opprimenti.
Bernardo: Mi dispiace di avervi fatto aspettare, Madame.
Moglie del Capo Villaggio: Hai visto? Proprio come avevo detto! Questi ragazzi sono tornati indietro per davvero! Ti ho detto che non sono una vecchia rimbambita!
Capo villaggio: Mi dispiace, mi dispiace! Io sono il Capo, vi porgo le mie più profonde scuse per aver sospettato di voi. Prego, da questa parte.
La vecchietta, piena d’ energia, tira diverse pacche sulla schiena di Bernardo.
Moglie del Capo villaggio: Non avreste dovuto far così tardi! I più codardi fra di noi cominciavano a chiedersi se non foste davvero dei carcerati. Alcuni dicevano addirittura di inseguirvi! Ve lo sareste immaginato?
A parte il fatto che siamo realmente dei fuggitivi. …Grazie a Dio non siamo scappati.
Paesano 2: Essere degli artisti deve essere bello, comunque. Dovete ascoltare le notizie di continuo! Non è stato giusto ieri, o era l’ altro ieri? – che qualche pezzo grosso della Mafia è evaso?
Bernardo: Non “qualche”. Si tratta del CR:5.
Paesano 3: Andiamo, non è stato due giorni fa. E’ successo appena ieri! La radio ne parlava di continuo.
Paesano 4: Oh cielo, che paura. Dal Penitenziario di Madison, vero? Non è troppo lontano da noi. Che succederebbe se venissero a nascondersi qui per davvero?
Non so per quanto tempo questi contadini continueranno a credere che siamo degli artisti. … E’ un pensiero scoraggiante.
Ma più che altro, che razza di magia ha lanciato Bernardo per riuscire ad ingannarli?
Moglie del Capo villaggio: Non preoccupatevi! Quelli veri stanno andando a Suncreek in questo momento, così dicono.
Paesano 2: Non è quello che ha detto la radio…?
Come scusa? Ci lanciamo un’ occhiata a vicenda.
Capo villaggio: La polizia statale e gli sceriffi dei dintorni li stanno aspettando a Suncreek. Non preoccupatevene. Se ne occuperanno loro.
“Capito!”, i paesani sono d’ accordo e scoppiano in un coro di risate.
Gian: …

… Che sta succedendo qui?
Nel piano originale, Suncreek è il posto dove ci aspetta la limousine di Bernardo.
Sono ancora confuso quando Bernardo mi sussurra nell’ orecchio.
Bernardo: E’ stato trasmesso alla radio… All’ inizio pensavo che avessero dato delle false notizie – un diversivo – ma a quanto pare è vero…
Non so cosa stia succedendo, ma sembra che le forze di polizia siano davvero concentrate a Suncreek.
Una cosa è certa. Dopo di questo non andremo a Suncreek… Non possiamo più contare di riuscire a salire su quella limousine.
Paesano 4: Perché non ci offrite un bello spettacolo entusiasmante? Vestirvi da galeotti non può essere l’ unica cosa che fate. Sarebbe una vera noia.
Paesano 3: Esibitevi per noi, signori!
Come se fosse la cosa più naturale del mondo, fra gli abitanti s’ innalza un applauso che cresce sempre di più.
I loro occhi speranzosi sono puntati su di noi. Che fare…?
Guardo verso Ivan, che mi sta accanto. Mi chiedo se possa fare qualcosa.
Scuote la testa con un’ espressione che dice, “Perché mi stai guardando?” … Inutile bastardo.
Ivan guarda verso Giulio. E Giulio guarda me … prima di fare un passo verso gli abitanti allungando la mano in avanti.
Giulio: Potrei… prendere in prestito quel coltello…?
Chiede ad un paesano lì vicino uno di quei coltelli usati per tagliare i pezzi di bacon.
Quindi, prende un tagliere di legno e lo porge ad Ivan.
Giulio: … Potresti tenerlo sollevato?

Ivan: C-Certo.

Giulio: …
Giulio giocherella per un po’ con lo sgraziato coltellaccio, come se lo stesse pesando. Proprio quando penso di vedergli un’ espressione soddisfatta… all’ improvviso lancia in aria la lama.
Paesano 2: Eh?!
E poi, quando il coltello cade roteando nello stesso punto dal quale è stato lanciato, lui lo afferra a mezz’ aria senza la minima difficoltà.
Ripete quest’ azione diverse volte. Ogni volta che lascia andare il coltello, facendolo girare in volo, lo riprende a mezz’ aria, con la mano sul manico.
Afferrerà accidentalmente la lama? Fallirà e si farà male? Questi pensieri corrono attraverso le menti degli spettatori, che deglutiscono.
Lo stupore causato dai movimenti fluidi e perfetti di Giulio s’ insinua fra il pubblico.
Paesano 4: Fantastico…
Più o meno al decimo lancio, Giulio si ferma mentre si sollevano sussurri di elogio.
Fa un cenno ad Ivan, che sta a qualche metro di distanza da lui con un’ espressione da ritardato stampata in faccia.
Giulio: … Tienilo sollevato di fronte a te.

Ivan: Eh?
Ivan sbatte le palpebre, ma solleva comunque il tagliere che gli ha dato Giulio di fronte alla testa.
I miei occhi non vedono nemmeno l’ istante in cui la mano di Giulio si muove. Da questa, parte una scia d’ argento.
Thwump, un piccolo suono… e vedo il coltello piantarsi dritto nel centro della tavola.
Scoppiano gli applausi.
Ivan solleva orgoglioso sopra la testa la tavola con il coltello conficcatovi, e gli applausi degli abitanti aumentano ancora.
No, Ivan, non è affatto merito tuo. Al massimo, hai fatto meno della metà.
Però sono rimasto senza parole di fronte al coraggio e alle abilità di Giulio, quindi trattengo i miei commenti pungenti per Ivan.
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